Negli ultimi anni l’esplosione dell’informazione tramite Web conduce e spesso rinforza false credenze.
Spesso tra alcuni post o commenti di Facebook, e non solo, ritroviamo errate convinzioni sulla dislessia come quella di essere confusa con il disturbo del linguaggio.
In realtà, con il termine dislessia indichiamo un disturbo neurobiologico dovuto alla difficoltà da parte del bambino ad apprendere la lettura. Questa difficoltà si presenta o con lentezza nella lettura o per la presenza di un gran numero di errori (che possono essere di natura visiva, fonologica o lessicale).
La diagnosi di dislessia può essere effettuata dopo un’attenta valutazione da parte di un’equipe multidisciplinare a partire dalla fine della seconda elementare.
Indice dei contenuti:
Tappe Evolutive dell’acquisizione della Lettura
Facciamo insieme un passo indietro e vediamo come un bambino impara a leggere e quali sono le tappe evolutive di acquisizione. La lettura si sviluppa secondo degli steps ben precisi che attraversano quattro stadi:
- Stadio pittografico: prima dei 5 anni, le parole sono considerate come disegni, il bambino associa la parola al relativo disegno, impara a riconoscere un certo numero di parole all’interno di un limitato vocabolario visivo (es. riconosce il simbolo della farmacia, del tabacchino).
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Stadio logografico: 5-6 anni, il bambino riconosce che una parola si riferisce ad una determinata pur senza riconoscere i singoli suoni (es. riconoscere la stringa del suo nome).
In questo stadio si sviluppano due abilità fondamentali per il futuro lettore e che saranno indicatori importanti di quale meccanismo usa il bambino per leggere: le consapevolezza fonologica e le abilità visive che vedremo meglio più avanti. - Stadio alfabetico: 6-7 anni, corrisponde alla fase di acquisizione della capacità di conversione grafema nel fonema corrispondente, ossia il bambino riconosce che ad una determinata lettera scritta corrisponde un certo suono.
- Stadio ortografico: questa fase prevede l’acquisizione di una procedura lessicale diretta, l’analisi della parola è rapida ed è basata sul riconoscimento delle unità ortografiche che la compongono (es. il bambino legge direttamente la parola “mamma” senza sillabazione).
Prerequisiti della lettura e campanelli d’allarme
Come accennato nel paragrafo precedente, il bambino all’ingresso della scuola elementare deve aver sviluppato due abilità importanti: la consapevolezza fonologica e l’abilità visiva che rappresentano i primi scalini per “salire” sulle competenze di letto-scrittura.
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La consapevolezza fonologica riguarda la capacità di saper riconoscere e manipolare i suoni presenti all’interno della parola.
Il bambino non solo deve essere in grado di identificare le singole parole all’ interno della frase, ma anche identificare, isolare e riconoscere le parti della parola.
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Campanelli d’allarme della consapevolezza fonologica:
- difficoltà a riconoscere le sillabe/fonemi che formano una parola
- difficoltà nella suddivisione in sillabe o/e in fonemi della parola
- difficoltà a riconsocere la sillaba/fonema iniziale e finale
- Vocabolario limitato e difficoltà nel recupero in memoria di parole soprattutto in sequenza
- Confusione tra suoni simili (es. f/v- t/d).
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Per abilità visiva si intende la capacità di saper riconoscere le varie parti della parola (grafema, sillaba, morfema…).
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Campanelli d’allarme dell’abilità visiva:
- spostamenti di lettere o di sillabe all’interno della parola
- difficoltà a tenere il rigo di lettura presentando salti di riga o perdita frequente di segno di lettura (nonostante usi il dito per seguire)
- inversioni di lettere (ad esempio p/b-a/e-p/q-d/b)
- mancata acquisizione o incompleta lateralizzazione (dominanza tra destra e sinistra).
Perchè intervenire?
Uno screening precoce aiuta ad individuare ed intervenire tempestivamente.
In letteratura, si è riscontrato una migliore prognosi ed una migliore qualità del vissuto scolastico nei bambini che avevano effettuato un potenziamento precoce nella lettura.
La paura di un possibile disturbo nella sfera degli apprendimenti non deve interferire con il supporto che forniamo ai nostri figli, poichè, ad oggi ci sono tutti gli strumenti e le figure professionali che possono aiutare e gestire, insieme alle famiglie e alla scuola, tutte le difficoltà dei bambini per garantire loro il futuro desiderato.
Autori: Dott.ssa Erriquez Valentina Logopedista
Dott.ssa Nadia Botrugno terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva