Un gioco cult per i bambini è sicuramente quello con le armi o l’identificazione con i supereroi e i personaggi dei cartoni animati ma sempre armati. Questo gioco è vissuto dai bambini con grande enfasi, emozione e soprattutto tanto divertimento. Il gioco delle armi ha una valenza simbolica, fa parte delle attività del “ far finta…”.
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Differenze tra bambini e bambine
Soprattutto nei maschietti è evidente il riferimento con la tappa edipica, l’esternalizzazione del Sè come potenza. Le modalità espressive della potenza variano dall’intrusività e la forza maschile nei bambini, la seduttività e recettività femminile nelle bambine.
Il significato del gioco con le armi
Allargando il concetto simbolico delle armi a tutto il corpo il bambino regala al mondo esterno sì la sua potenza, ma anche la forza e la bontà. Ed è qui che le armi assumono una connotazione positiva, perché sono prolungamento del corpo e del suo contenuto. La spada è un prolungamento del braccio, le frecce sono parte di sé che raggiungono l’avversario con tutta la potenza del “dentro”.
Il ruolo degli adulti nel gioco
Gli adulti, invece, spesso, sono infastiditi da questa modalità di gioco per il suo contenuto violento e aggressivo, attribuendo un significato mortifero e di distruzione.
Vero è che le armi portano con se una valenza simbolica del portare fuori la potenza e mettere in relazione con l’altro il proprio Sè, ma anche una valenza più reale di distruzione e violenza che uccide l’altro.
Chiaramente nel gioco viene persa la valenza più concreta, a favore della positività e l’attribuzione di un significato violento è solo un’interpretazione da parte dell’adulto.
Restituire al bambino un’interpretazione concreta causerebbe un corto circuito emozionale, perché nel simbolo del bambino non c’è la morte e l’annientamento dell’altro. Una lettura del genere porterebbe il bambino a viversi come portatore di morte, e ad interpretare il suo “dentro” come malvagio e negativo.
Basti pensare al comportamento di un bambino davanti ad un adulto che finge la morte per un tempo prolungato dopo essere stato ”ferito” : sicuramente verrà assalito dalla paura e dal senso di colpa.
Come giocare con il bambino divertendosi, anche con le armi
Quindi genitori attenzione a non farvi prevaricare dal pregiudizio e dal giudizio, ma interpretate l’emozione del bambino per l’enfasi che ne traspare e restituitegliela carica della positività oggettiva che ha per il piccolo.
Questo passaggio è fondamentale per costruire un’immagine forte, sana e positiva di Sè, non contaminiamo i bambini con i problemi che gli adulti e la società hanno con l’aggressività.
Per cui, mamme e papà, quando giocate con il vostro bambino e venite colpiti resuscitate in fretta perchè così il gioco continua ed è così che ci divertiamo e diventiamo forti.
Quando ci mostra qualsiasi oggetto complimentiamoci per la grossa spada o il grande fucile che possiede aumenteremo il suo vissuto emozionale.
Le regole del gioco
Ricordate, però, che pur riconoscendo la valenza positiva delle armi nel gioco non ci dev’essere l’autorizzazione all’abuso o utilizzo al di fuori delle regole.
Come tutti i giochi va regolamentato e come ogni emozione deve passare attraverso il tempo e lo spazio (qui e ora).
Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva
Svolgo la mia attività dal 2004 soprattutto in libera professione all’interno del “Centro Il Grillo Parlante “ a Pisa e Navacchio da me costituito insieme ad una cara collega Psicoterapeuta, Cecilia Rossi.
Da sempre mi occupo di Autismo e pratico la tecnica floor-time, secondo il modello DIR. la mia esperienza nella primissima infanzia è annale, ho ricoperto anche ruoli di screening nel pubblico sull’individuazione di sintomi dello spettro autitico e trattamento precoce nei bambini di 18 mesi a seguito di m-chat23 positive.
Nella Pratica clinica mi occupo anche di DSA (disgrafia), disprassia, ADHD e ritardo globale dello sviluppo.